martedì 29 novembre 2011

SOLIDARIETA' ALLA LOTTA DEI LAVORATORI DEL SERVIZIO CUCCETTE E TRENI LETTO DI TRENITALIA

26 Novembre 2011

Solidarietà ai lavoratori treni notte


I fatti
Oggi la commissione lavoro è andata allo stabile di via Prenestina 135, occupato da tre giorni da alcuni lavoratori del personale viaggiante e della manutenzione delle cuccette e dei treni letto. A seguito della gara d’appalto per il servizio cuccette e treni letto Moretti (amministratore delegato di Trenitalia) ha ridotto il servizio del 50% con conseguente taglio di 400 lavoratori sugli 800 impiegati come personale viaggiante ed eliminazione della manutenzione con taglio di 87 manutentori. Le ditte “New Rest Servirail Italia” (ex “Wagon Lits”) e “Wasteels” hanno deciso di non presentarsi alla gara di giugno. Risultato: dall’11 dicembre gli 800 lavoratori del personale viaggiante saranno disoccupati, questi — pare in seguito ad accordi sindacali — pur essendo assunti col contratto collettivo nazionale delle attività ferr oviarie non usufruiranno né della mobilità né della cassa integrazione. Un vero e proprio licenziamento in tronco. La ditta “Rail Service Italia” (RSI), invece, titolare dell’appalto per la manutenzione, non paga gli stipendi dei lavoratori da 6 mesi, ha annunciato la disdetta del contratto e lunedì 28 avvierà le pratiche per la mobilità. Questo mentre il gruppo Barletta rilevava lo stabile della manutenzione a costi stracciati avviando una procedura speculativa che ha visto in pochi mesi crescere enormemente il valore commerciale dell’immobile, escludendo nei fatti ogni possibilità di prosecuzione delle attività manutentive. Tutto ciò nel quadro di una riduzione del servizio ferroviario notturno, a seguito della volontà di F.S. di sostituirlo con l’alta velocità, in nome della quale la società, geste ndo con denaro della collettività un servizio pubblico, sta sacrificando i treni dei pendolari, le tratte “non remunerative”, e quindi servizi essenziali per la comunità nelle zone più disagiate, e lo sviluppo di infrastrutture ferroviarie in particolar modo al sud, aumentando corrispondentemente, al di là dei proclami pubblicitari, in modo consistente le tariffe.
 
La lotta
I lavoratori, dopo numerose iniziative e scioperi, hanno deciso di passare all’azione con l’occupazione dello stabile di proprietà di Trenitalia. Un gruppo di lavoratori “Servirail” e “RSI” di Torino e Roma si sono organizzati in internet ed il 24 novembre, insieme a colleghi di Lecco, Milano, Reggio Calabria, Messina, hanno dato vita all’occupazione. I lavoratori hanno iniziato da subito a fare un grande lavoro nel territorio intervenendo nel quartiere, volantinando alla stazione, presenziando a tutte le iniziative romane (tra le quali la programmata contestazione all’inaugurazione della nuova stazione tiburtina di lunedì 28).

L’intervento della commissione lavoro
Dopo che venerdì alcuni di noi erano andati a conoscere la situazione parlando con i lavoratori, sabato la commissione lavoro si è presentata all’occupazione decisa a dare il proprio contributo alla lotta. Dalle discussioni è emersa una diffusa diffidenza nei confronti dei sindacati (tra l’altro Moretti è ex segretario nazionale della Cgil Trasporti), ma anche una certa difficoltà a trovare una visione unitaria tra chi stava portando avanti la lotta, la coscienza del fatto che la loro condizione era comune a quella presente o futura di moltissimi lavoratori, la ricerca della visibilità mediatica ed istituzionale come via principale per tentare di risolvere la drammatica situazione. == Proposte Abbiamo affermato che: 1. questa lotta doveva trovare il suo cuore dirigente ed organizzativo nell’assemblea; l’assemblea è infatti fondamentale per costruire l’unità tra i lavoratori, costruire un punto di vista condiviso sulle modalità, metodi e strumenti con i quali la lotta deve essere portata avanti, contrastare il protagonismo di burocrati e politicanti, affermando invece il protagonismo dal basso dei lavoratori, dare vita al luogo — unico — nel quale devono essere prese le decisioni; 2. le lotte muoiono sia se si perde di vista la centralità del conflitto, cercando solamente la visibilità mediatica, istituzionale etc. sia se rimangono isolate; per questo abbiamo loro proposto di fare un nuovo striscione “la nostra lotta è la lotta di tutti i lavoratori”, e di costruire fattivamente un rapporto stretto con gli altri lavoratori che stanno lottando contro problematiche simili, come i 400 lavoratori call-center “Teleperformance” di via di Priscill a che stanno per essere licenziati; si tratta di avviarsi con decisione sulla strada della ricostruzione di quel tessuto di unità e solidarietà di classe tra lavoratori di diversi settori e disoccupati che, unico, ci può permettere di avere la capacità e la forza per iniziare a contrastare i continui attacchi dei padroni condotti per fare fronte ad una crisi che il loro stesso sistema — il capitalismo — ha generato; 3. politicanti, sindacalisti e burocrati vari saranno sempre pronti a utilizzare queste lotte non per difendere i lavoratori ma per difendere i loro interessi di bottega; se i lavoratori si vogliono difendere veramente, quindi, non possono contare che su loro stessi, sul loro protagonismo, sulla loro lotta ed organizzazione dal basso rompendo ogni egoismo, individualismo, opportunismo.
 
Primi risultati
I lavoratori hanno risposto con entusiasmo alle nostre proposte ed analisi fissando per le 19.00, a partire dalla sera stessa, l’orario dell’assemblea. Assemblea che è stata ricca di interventi e problematiche. Ora si tratta di andare avanti sulla strada intrapresa. Invitiamo tutti i lavoratori che vogliono alzare la testa, gli studenti che vogliono impegnarsi per la ripresa della lotta di classe e tutti i soggetti che hanno a cuore gli interessi dei lavoratori a presenziare attivamente in via Prenestina, 135, Roma.


LA LORO LOTTA È LA NOSTRA LOTTA, LA NOSTRA LOTTA È LA LOTTA DI TUTTI I LAVORATORI!

Commissione Lavoro – indignati – Roma commissione.lavoro@email.it / commissionelavoro.blogspot.com

venerdì 18 novembre 2011

Corso sul capitalismo

Ogni mercoledi, a partire dal 30 novembre, si terrà in via Efeso 2 (Metro B, Basilica San Paolo) un corso sul capitalismo, così articolato:
ore 18 - 19 lettura collettiva de "Il capitale" 
ore 19 - 20 gruppo di studio e discussione.

Siete tutti invitati a partecipare!

domenica 6 novembre 2011

Assemblea di lavoratori
Sabato 22 ottobre, ore 17.00
Via Efeso 2 (Metro B, Basilica San Paolo)
La crisi si sta abbattendo su di noi con inaudita violenza: dalle fabbriche alla scuola, dagli uffici all'agricoltura, dai call-center al terzo settore e oltre, fino alla devastazione ambientale e alla guerra. La condizione di noi lavoratori sta peggiorando rapidamente: tagli, licenziamenti, aumento dei ritmi, precarietà, incidenti,miseria, drastico peggioramento della qualità della vita, sono all'ordine del giorno ovunque.
Questa situazione è figlia della crisi del Sistema, ma anche di decenni di complicità da parte dei sindacati ufficiali e della sostanziale inutilità del sindacalismo di base.
Non ne possiamo più
Da alcuni mesi abbiamo iniziato ad incontrarci come lavoratori (“stabili”, precari e disoccupati), in assemblea. Abbiamo deciso di non delegare più la nostra difesa a questo o quel rappresentante, ma di impegnarci in prima persona. Abbiamo constatato che i problemi che viviamo nelle differenti situazioni non sono poi così differenti. Abbiamo visto quanta forza ci dava il reciproco sostegno alle lotte e alle vertenze. Abbiamo capito che se non ci facciamo dividere dai sindacalisti e dai politicanti e restiamo uniti nelle nostre assemblee, siamo molto più forti.
Per questi ed altri motivi ti invitiamo a partecipare ad una grande assemblea di lavoratori, nata per dare forza alla autorganizzazione dal basso e senza deleghe delle nostre lotte.
Solo la nostra forza di lavoratori coscienti può arginare il loro attacco e porre le basi per un futuro diverso.
Assemblee di lotta autorganizzate
in ogni quartiere e luogo di lavoro!

martedì 18 ottobre 2011

Comunicazione

Ciao, ricordiamo a tutt* che la riunione di questa settimana è fissata per oggi alle 17e30! L'appuntamento è sotto la statua di s. Francesco in piazza s. Giovanni, lì si deciderà se spostarsi in piazza s. Croce in Gerulamme.
Vi aspettiamo!

venerdì 14 ottobre 2011

15 Ottobre

appuntamento alle ore 13 in piazza della repubblica sotto lo striscione:
"contro i padroni,
senza i sindacati,
il potere al proletariato!"

a seguire assemblee di piazza a piazza san giovanni.

AVANTI!

martedì 4 ottobre 2011

Avviso

La riunione di oggi è spostata a domani, mercoledi 5, alle ore 18 in piazza s. Giovanni.

venerdì 30 settembre 2011

Verbale della riunione del 27 settembre 2011


            R., lavoratore presso l'Enasarco, racconta la situazione relativa alla dismissione, da parte dell’ente, del suo ingente patrimonio immobiliare: circa cinquecento lavoratori, che effettuano servizi di portineria e pulizia, rischiano di perdere il lavoro. A tali lavoratori è stato proposto di firmare un contratto di cinque anni con i nuovi inquilini, acquirenti degli appartamenti messi in vendita dall’Enasarco, oppure, alternativamente, di prendere una buonuscita firmando le dimissioni. Tale accordo è stato firmato dalla Cisl, ossia dalla sigla storicamente più forte all’interno dell’ente, dalla Uil e dalla Ugl, mentre i sindacati di base sono gli unici che hanno appoggiato la protesta avverso tale scelta obbligata. R. riferisce che un collega gli ha parlato di una situazione simile che ha avuto luogo in Germania, che si differenzia da quella sopra descritta per il fatto che sono state costituite delle cooperative e nelle trattative relative alla dismissione del patrimonio immobiliare è stato inserito l'obbligo, per le cooperative, di sottoscrivere contratti con i lavoratori licenziati. Tale soluzione permette la creazione di una rete in grado di garantire più tutele per i suddetti lavoratori.
            E. aggiunge che ha degli amici tedeschi che le hanno accennato al fatto che le cooperative, per la loro struttura organizzativa, hanno avuto dei problemi di natura economica e si impegna ad informarsi meglio per riportare poi in commissione informazioni certe ed attuali.
            R. rileva che, in ogni caso, ciò che sta avvenendo all’Enasarco costituisce una sorta di ricatto da parte dell'ente nei confronti dei lavoratori. Il dipendente che non accetta la buonuscita e rifiuta di sottoscrivere il contratto con i nuovi inquilini, infatti, non potrà che essere licenziato, ed è quindi in una condizione di estrema debolezza.
            A. racconta che presso la società B-Twin volevano fargli firmare un foglio di dimissioni e che lui si è rifiutato di farlo.
            L. rileva che la lotta dei lavoratori se portata avanti in modo non unitario non è efficace ed aggiunge che se anche dovessero nascere delle cooperative il compito della commissione lavoro sarebbe quello di estendere il conflitto affinché, a livello pratico, alzando sempre il livello della posta in gioco, fosse possibile ottenere il massimo per i lavoratori. Specifica che, qualora si accettassero soluzioni di compromesso, e quindi nel caso si mirasse ad ottenere un accordo contrattuale leggermente migliorativo rispetto alla situazione di partenza, avremmo comunque perso, in quanto il rapporto tra capitale lavoro è attualmente tale che ogni successo ottenuto non risulta essere, in realtà, mai una vittoria piena.
L. svolge un’analisi relativa agli ultimi accordi firmati dai sindacati e da Confindustria, rilevando che quest’ultima ha bisogno di sindacati-cuscinetto, per evitare lo scontro diretto tra lavoratori e datori di lavoro. Il contratto nazionale risulta utile alle aziende perché le fa stare tranquille, per quegli anni, sul fatto che non vi sarà conflitto sociale. Confindustria ha bisogno di qualcosa che possa limitare il diritto di sciopero e per tale motivo è andata dal governo a far presente che la permeabilità delle tutele dei lavoratori su tutti i fronti costituisce un problema e per tale motivo il 21 settembre la Marcegaglia e i sindacati confederali hanno firmato un accordo per tornare all'accordo del 28 giugno.
            G. parla dei profili di criticità dell'accordo siglato il 28 giugno da Cgil, Cisl, Uil e dalla Confindustria, evidenziando, in particolare, due aspetti più problematici: il primo è quello relativo alle clausole di tregua sindacale, il secondo riguarda il fatto che i contratti aziendali sono efficaci per tutti i lavoratori e vincolano tutti i sindacati se approvati dalla maggioranza delle Rsu elette.

            La discussione dell’assemblea verte, successivamente, sul diritto di sciopero. Ci si confronta sul senso della regolamentazione giuridica dello sciopero e sulle modalità di sciopero ritenute efficaci.

            G. aggiorna la commissione sulla situazione relativa al call center Teleperformance, evidenziando che l'azienda non ha dato seguito ad uno dei tre accordi che i dipendenti erano stati sollecitati a sottoscrivere. I lavoratori che avevano accettato € 2000 di buonuscita avrebbero avuto diritto, infatti, alla mobilità per un anno pagata all'80% ma è emerso che non è stata fatta una delibera di Giunta regionale, necessaria per la efficacia dell’accordo, e quindi questo non ha avuto seguito. Il 29 settembre avrà luogo la verifica, effettuata dal Ministero per lo sviluppo economico, in merito al rispetto degli accordi da parte dell'azienda.
L’assemblea decide di aspettare il 29 settembre per verificare come andrà tale verifica al fine di organizzare un'azione efficace presso l’azienda. Emerge, altresì, la necessità di creare un ponte tra i lavoratori contrattualizzati, che stanno licenziando, e i lavoratori a progetto che l'azienda, al contrario, sta continuando ad assumere.

            L'assemblea prosegue la riunione con il racconto, da parte di A., delle problematiche, locali e nazionali, relative ai lavoratori del mondo lo spettacolo.

            La commissione, a causa di problemi logistici ed organizzativi, decide di spostare l'assemblea dei lavoratori, che si sta organizzando per l'8 ottobre, al 22 ottobre. Si decide di avvisare i lavoratori dell'Acccp al fine di coinvolgerli nell'organizzazione e si stabiliscono le linee generali del volantino/appello da diffondere, tra l’altro, a tutti gli appuntamenti di mobilitazione cittadina che avranno luogo a Roma fino al 22.